giovedì 4 ottobre 2012


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Ogni tanto un cassetto si apre

martedì 2 ottobre 2012

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Mi capita spesso negli ultimi tempi di rivedere o ricordare cose dei tempi passati, di tanto o poco tempo fa, non c'è differenza, ma quei momenti ovviamente belli, li ricordo con molto piacere.
Ci sono cose però che non possono ripetersi, la magia straordinaria con la quale a volte sono capitate, successe per caso od organizzate è difficile che si ripeta una seconda volta.
Ma tutto è superabile ed essere migliore della precedente.
L'atmosfera di Pescara, il semplice incontrare Luigi seduto al Bar con gli amici che beveva uno Spritz pregara, due parole scambiate al volo mentre io cercavo un bancomat, e dire che quel 'personaggio' lo avevo conosciuto solo il giorno prima al pasta party, ma sembrava ci conoscessimo da anni.
Il giro in bike la mattina prima per testare parte del percorso, la preparazione della zona cambio, la gara... E' stato tutto così troppo fottutamente veloce.
Passano i mesi e arriva Varano, altro 70.3, si vuole tentare di emulare Pescara, perchè no, ma non ci si riesce.
Questo non significa però che è stato tutto più brutto, anzi, nuove emozioni.
Viaggio di 400km in compagnia di Giancà, bici appese fuori e dentro la macchina, albergo tutto per noi triathleti arrivati in Puglia (i villeggianti sono tutti tornati al lavoro), il panino con prosciutto crudo e mozzarella di bufala il pomeriggio prima della gara mandato giù con l'aiuto di una birretta, la cena a base di pesce con secondo di frittura seguito da dolce e amaro, la gara il giorno dopo, saranno sempre dei ricordi bellissimi.
Poi ci sono altre cose che in questi giorni stavo ricordando, andiamo molto più in la con gli anni, anni 80, cose che ti rivengono in mente senza particolari motivi, ma che di punto in bianco riaffiorano senza avvisare, il famoso cassetto della tua mente che si riapre dopo tanto tempo e fa uscire i tuoi ricordi impolverati, ma mai sono stati così nitidi.
L'emozione forte di quando per la prima volta ho preso per mano quella che poi sarebbe diventata la mia ragazza, il semplice prenderla per mano mi faceva volare un metro da terra, aspettare quella telefonata tutto il pomeriggio, uscire al primo appuntamento, essere nervoso quando la vedevo parlare con altri ragazzi oppure quando mi aveva dato la sola impressione di essere strana, magari per qualcosa che le avevo fatto io, o no, ma cosa allora... cose che oggi ricordo molto bene e che ora posso solo ricordare, ma con molta emozione. E mentre ripenso a tutto questo mi giro, ed è ancora più bello vedere che nel letto insieme a me dorme anche quel piccolo grande bambino che è frutto di tutte quelle emozioni che negli anni, sono cambiate, cresciute, ormai diverse, ma sempre grandi, ed il bello di tutto forse è proprio quello.
Come si diceva sabato a cena coi ragazzacci de Roma e dintorni però, nella vita tutto è imprevedibile e niente è giudicabile, l'importante è vivere la propria vita nel migliore dei modi.

E' finita la stagione del Triathlon 2012, e forse sono un pò contento di questo, sono 6 giorni che corro e basta, niente nuoto niente bici (anche se tra 12 giorni ho una granfondo), corro e basta, e mi sento bene, mi piace.
Forse domenica una gara, forse una mezza fatta bene prima di fine anno, forse anche una maratona.
Klagenfurt è ancora molto lontano, ci penso poco, e forse è meglio così, non voglio pensarci ancora.
Voglio correre.














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