Crisi isteriche di un age group Vol.1

martedì 27 maggio 2014

19 commenti
E' arrivato il momento di decidere quali ruote utilizzare domenica al 70.3 di Pescara.
-Xentis MarkII, copertoncino, 4 razze, pista frenante in alluminio e mozzi DTSwiss
-Planet-X profilo tubolare, profilo da 82mm, pista frenante in carbonio e mozzi Planet-X (cineseria insomma)
Quasi sicuramente utilizzerò le Xentis, più pratiche anche in condizioni ventose, anche se con le 82 mi sono trovato sempre bene.
Ma ieri, da buon esaurito, ho voluto fare una prova "casareccia" di scorrevolezza delle due ruote, nel video seguente il risultato.

Le Planet-X 'girano' molto meglio delle Xentis, malgrado i mozzi DTSwiss.
E adesso che faccio?
Uso le Planet-X cercando di limare sui 90km buoni 30secondi grazie alla loro scorrevolezza, oppure le Xentis per tagliare meglio il vento ed evitare sbandamenti che potrebbero costarmi 30 secondi sul time totale?
...che potrebbe essere la stessa cosa, ma in questi momenti è una scelta che potrebbe darmi la chiave per la vittoria! ...per la gloria! ...per il trionfo!
-122ore
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NoveColli pensieri e parol(acc)e

lunedì 19 maggio 2014

23 commenti
Questa foto ormai ha fatto il giro di tutti i maggiori social, facebook, twitter, watsapp..., ma non tutti sanno che quel piatto di tortellini non era il primo piatto del pasta party dell'arrivo, lo abbiamo mangiato subito dopo la salita del 5° colle, il Monte Tiffi, dopo aver pedalato per oltre 100km, a metà strada insomma.
Subito dopo, siamo risaliti in sella e siamo andati a fare i 100km rimanenti (il bello della bici).
Ho sofferto, quest'anno non ho avuto da subito una buona impressione sulla gara fatta, aspettavo i cartelli dei colli come quando, preso dalla crisi, aspetto i cartelli degli ultimi 9km della maratona, e quei km non passano e non arrivano mai.

Giancarlo il camoscio, con la sua pedalata veloce, scalava metro dopo metro tutti i colli. Non risucivo a tenerlo e ad ogni inizio salita mi diceva "questo facciamolo piano che so pieno de crampi..." e ripartiva in tromba, tant'è che pensavo "questo me sta a pijà per culo" e invece, dopo un po ho capito che quello era il suo passo ed io avevo il mio, non l'ho mai perso di vista, ma lui se ne andava come uno stambecco, uno scalatore.

Le salite lo ho sempre sofferte, lo sanno tutti, ma fino a ieri non le avevo mai odiate.
I ciclisti scarsi come me, sulle salite al 12% pedalano anche a 7km/h, sull'orlo dell'equilibrio, tanto che al secondo colle, uno che mi precede per non tamponare quello che gli stava davanti frena leggermente e perde l'equilibrio, fermandomisi davanti, alchè quasi mi spiattello per terra. Di conseguenza quello alla mia sinistra cade letteralmente nel piccolo (per fortuna) fossato e quello alla mia destra mi sfranteca la pedivella nella caviglia, appoggiandosi spalla a spalla.
Urla avvisi e altre imprecazioni impediscono l'effetto domino generale, tranne che ad altri 3.
Ripartire poi in salita con quegli attacchi maledetti è un altro dilemma, un piede agganciato e l'altro da agganciare al primo giro di pedale, se lisci rimetti il piede a terra e riprovi.
Una cazzata, ma se dietro hai altri 5000 ciclisti che ti sfiorano passandoti accanto (sempre al limite dell'equilibrio) non puoi neanche permetterti di provare la ripartenza senza prenderti un mare d'insulti e accidenti vari.
Al quarto tentativo riesco ad agganciare e finalmente riparto.

Un dolore acuto si sente sulla parte lombare, talmente forte che viene voglia di fermarmi per riposare un pò, ma se cedo adesso allora cederò per sempre.
Arrivato al Ciola avevo quasi pensato di fare il corto, 130km invece dei 205km del lungo, ma poi sul Barbotto, vedendo che il dolore e le fitte erano costanti, decido di soffrire fino alla fine.
No pain no gain! ...cazzate, no pain is megl che pain!
Dopo il Gorolo, l'ultimo colle, finalmente si scende e si torna in pianura, dove, accodati a un trenino, torno finalmente a pedalare come piace a me. I reni non fanno più male, addirittura mi alzo spesso per riprendere il treno che allungava sulle rotonde... che spettacolo.

Arriviamo al traguardo io e Giancà come Bartali e Coppi, felici e contenti per aver portato a termine questa gara tosta, che quest'anno avevo forse ingenuamente sottovalutato, mai più lo farò.
Quasi sicuramente il prossimo anno sarò nuovamente li, o comunque una granfondo simile sarà nel mio calendario.

Un grande weekend è stato, trascorso in ottima compagnia dei due GianCarli, senza farci mancare niente...
aperitivo in spiaggia...
una nuotata in mare il sabato prima...
e un balletto brasiliano a fine gara.
Bello bello bello.
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L'Ironman ti cambia la vita

venerdì 9 maggio 2014

24 commenti
Ecco l'espressione in volto di chi per la prima volta sta per prendere parte ad un Ironman.
Sono circa le 6:30 del mattino, io Giancarlo e Stefano Strong stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli prima di andare sulla spiaggetta del Wörthersee Lake.
L'ansia la fa da padrona e non c'è modo di cacciarla via.
Tutti in volto abbiamo lo stesso sguardo, guardiamo avanti, dove non si sa, tutti alla ricerca di quel qualcosa che ancora non sappiamo cosa sia, e questo "stare tutti sulla stessa barca" ci da coraggio, anche solo scambiandoci un sorriso o farci un cenno con il pollice in su.
Mancano solo 30 minuti al via e a tutto penso meno che alle prossime 11 ore, in quel momento l'unica cosa che avevo in testa era uscire fuori dall'acqua, completare la frazione di nuoto, non avevo altri obiettivi.
Non pensavo (assurdo ma vero) che sarei giunto al traguardo quasi ad ora di cena, e quando mia moglie, dopo essere arrivato mi ha detto "dai adesso andiamo a cenare" me la guardo incredulo e "...a cenare?? Ma che ore sono??"
Ho diviso le frazioni mentalmente come fossero tre momenti separati, nuoto, bici, corsa.
Uscito dall'acqua ridevo come un isterico in preda a un attacco.
Finiti i 180km in bici la mia mente ha chiuso un cassetto e ne ha aperto un altro "ora corriamo questi 42km"
A distanza di quasi un anno vivo ancora come fosse ieri le stesse sensazioni, gli stessi timori, le stesse gioie che quella gara mi ha dato.
Ho lasciato un pezzo di me a Klagenfurt, e sicuramente ancora una volta ritornerò in quel posto stupendo, il posto in cui i miei punti di vista, le mie motivazioni, la mia grinta, le mie sofferenze e i miei amici mi hanno reso una persona migliore.

23 giorni e sarà nuovamente Ironman Italy 70.3, a Pescara ovviamente.
57 giorni e sarà nuovamente Ironman.
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