Il caso non esiste

mercoledì 17 dicembre 2014

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Nulla accade per caso, tutto è sempre una conseguenza o un risultato di qualcosa fatto o che si sta per fare.
Un discorso troppo complicato però in cui non voglio addentrarmi troppo, la filosofia non è il mio forte.
Negli ultimi anni ho ripetuto spesso "nothing impossible", ed è proprio vero.
Bella.

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Ventuno

martedì 9 dicembre 2014

23 commenti
La sveglia suona, come tutte le volte in automatico e senza guardare la spengo con la mano sinistra, mi giro e guardo l'ora, le 5:30.
Per un attimo rimango a guardare l'orario non capendo, ma che minchia devo fare che ho messo la sveglia così presto!
Un attimo dopo ricollego il tutto, mi alzo e faccio le solite cose che ormai sono di routine la mattina di una maratona, tranne che una, fare colazione.
In macchina mangio una barretta avanzata da Torino, mescolo il Polase in una bottiglietta d'acqua mentre ascolto i ColdPlay.
In lontananza le nuvole non promettono nulla di buono, le previsioni davano una leggera precipitazione dopo pranzo.
Come accade spesso negli ultimi tempi, non sono pronto per questa gara, gli allenamenti dopo Torino sono stati praticamente nulli, 70km in 20 giorni, ma la cosa non mi preoccupa, so già a cosa vado incontro.
Con GianCarlo abbiamo deciso di portare a casa questa ennesima medaglia, il ritmo sarà blando dall'inizio alla fine, il tempo non sarà il nostro obiettivo...
Il primo km passa poco dopo 4minuti e 40 secondi, ci può stare, la partenza è stata molto rapida, pochi partecipanti e strada sgombra.
Il secondo km e il terzo li facciamo in 9 minuti e 13secondi, portare a casa una sega!
Dal cazzeggiare al faticare il passo è stato breve, anzi, inesistente.
"Se devo fare il botto tanto vale farlo per bene" gli dico al primo passaggio sotto l'arco, in fondo cosa mi aspettavo una passeggiata col cestino in mano?
22-GianCarlo 23-Io 31-Maurizio
Nei primi 15km parliamo di tutto, di Pescara, di lavoro, di pensioni, di gnocca, di bici, di cazzari... ma i primi dolori cominciano a farsi sentire.
In effetti nel cervello ancora non avevo metabolizzato il fatto che avrei dovuto correre per altri 27 km, la cosa fondamentale era superare il parcheggio dove stava la mia auto e l'arco di partenza che segnava il primo giro di 18km. La parte più dura infatti è stata quella di non fermarmi al primo giro, se solo GianCarlo avesse accennato a un "Ma se... Ma si..." mi sarei fermato immediatamente, abbiamo passato il centro città in totale silenzio.
Appena abbiamo girato verso il lago eravamo consapevoli che ormai si sarebbe arrivati in fondo, in un modo o nell'altro.
Ma appena dopo il ponte del lago, superata la salitella che ci portava sul lungomare, ho avuto un crollo fisico inaspettato. Credevo di tenere botta almeno fino al trentesimo km e invece già al ventesimo avevo dolori alle anche e alle gambe.
"Che vuoi che siano 17km per un Ironman!" me lo diceva GianCarlo nel vedermi in difficoltà, gli dico di andare, lui mi dice di non mollare, ma reggo fino al ventottesimo, non ce la faccio più.
Gli prometto che rallento ma non mi fermo e gli dico di andarsi a prendere sto premio di categoria, e finalmente va...

Tanti sono i pensieri durante gli ultimi 14km, ma solo uno riesce a prevalere sugli altri, quello di arrivare al traguardo e di non fermarmi.

Concludo la mia ventunesima maratona in 3 ore e 28 minuti a Sabaudia, anche se la chiamano di Latina perchè fa provincia, contento e dolorante, la soddisfazione di averla portata a termine è grande.

Dicono che l'Ironman ti forgia, che ti da la forza di andare avanti e di non fermarsi alla prima difficoltà, che devi continuare a correre anche se i dolori alle gambe e ai fianchi sono insopportabili, di mantenere il passo o almeno far finta di mantenerlo perché è la testa che comanda non le gambe, che se hai corso 42km dopo aver fatto 7 ore di nuoto e bici allora puoi farne anche 17 dopo due ore di corsa...

Ma poche gare danno emozioni e sensazioni incredibili, e la Maratona è una di queste, e io sono contento di essere un maratoneta.
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Saper cambiare

sabato 6 dicembre 2014

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E' ora di cambiare un pò. Volevo aspettare il nuovo anno, ma per i cambiamenti non ci sono date precise, quando arrivano bisogna solo essere pronti, e dato che questo è un anno di molti cambiamenti, tanto valeva farli subito.
Forse non tutti sanno che dopo 19 lunghi anni di onorato servizio nella stessa azienda ad Ottobre mi ritrovo ad essere disoccupato, senza stipendio da sei mesi circa, in solidarietà da oltre 18 mesi... ma non basta, mia moglie lavorava nella stessa azienda.
Un grande anno del cazzo, non c'è che dire e che ancora non è finito. Darwin dice che la specie che si adatta ai cambiamenti sopravvive, ma a me adattarmi alle cose o agli avvenimenti non è mai piaciuto, preferisco affrontarli e risolverli.
Fortunatamente non sono il tipo che si piange addosso e visto che in questa vita bisogna saper sopravvivere e rinnovarsi, preferisco farlo anche nelle piccole cose.
Ultimamente anche l'app di gmail si è rinnovata (anche se ormai uso InBox) e i colori rosso e bianco che ha messo mi sono piaciuti così tanto che li ho riportati anche nel mio blog.
Forse adesso riuscirò a tenerlo aggiornato di più, chissà, staremo a vedere.
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Ancora nel limbo...

martedì 2 dicembre 2014

3 commenti

Che questo 2014 era un anno incerto l'ho sempre saputo, ma che questa incertezza durasse fino a Dicembre non l'avevo messo in conto.
Sono già aperte da diversi giorni le iscrizioni al 70.3 di Pescara, ed io ancora non sono iscritto.
Questa credo sia la cosa più strana che mi sia capitata negli ultimi anni, io che ho sempre fatto click un minuto dopo l'apertura.
Non sono iscritto neanche a un full, un idea ce l'avrei anche, ma per ora devo stare calmo.
Un altro mezzo prima di Pescara potrebbe essere il Challenge di Rimini visto che quest'anno alla 9 Colli non vado.
Una maratona nel prossimo anno?
Roma quasi sicuramente, un'altra a fine anno certamente, ma ancora niente click.
Un trail?
No.
Un ultra trail si.
A fine Luglio, per il mio compleanno sono seriamente intenzionato ad andare su Vulcano a ritrovare un po di amici e a cuocere uova sode nel cratere più alto d'Europa.
Ma ancora tutto vive nel limbo...
Manca poco ormai, io intanto ricomincio a nuotare a pedalare e a correre, che di tempo e di cazzate ne ho fatte fin troppe.
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