Ironman Italy 70.3 Pescara, la mia storia infinita

giovedì 18 giugno 2015

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Alle 6.00 del mattino di sabato 13 giugno, quando la sveglia ha suonato, finalmente ho sentito Pescara.
Il nuovo lavoro, l'ennesimo colloquio fatto venerdì pomeriggio e la cena coi parenti di venerdì sera a base di fettuccine casarecce bistecche e vino a volontà, non mi hanno dato modo di dare la giusta attenzione a quella che doveva essere la prima gara di questo anno, iniziato, appunto, nel migliore dei modi.
Febbraio Marzo Aprile e Maggio, mediamente trascorsi con una nuotata, due corse e due bike, sono stati difficili a livello organizzativo, ma non impossibili per poter avere la certezza di portare a termine questi 70 miglia.
L'ultimo combinato del ponte di giugno (che non ho fatto) mi rassicura, il ritmo del run sarà lento ma costante, la bici invece va bene, ma a questo punto la scelta non era chiara, fare una buona prestazione in bici e sperare nella corsa oppure "darmi margine" in bici per correre tranquillo?
Ovviamente in bici vorrei dare tutto a discapito della corsa, ma non sarà così.

Prima della partenza, dopo aver salutato il grande Magic, mi fermo a guardare i miei piedi su quella spiaggia che ormai ha qualcosa di mio, tanta attesa e finalmente sono di nuovo li, ancora una volta.
Adoro quel momento.
Il mare è agitato ma nulla di particolare, le boe sono spostate, la corrente tende a trascinarti verso nord, decido di puntare direttamente la boa che ci porterà a nuotare parallelamente alla costa.
Per la prima volta ho davanti a me poche persone, dietro è pieno.
Inaspettatamente al via corro verso il mare, come un pro (cit.)
Mi mancava la tonnara.
Nuoto bene, rilassato, alzo la testa e meno a ritmi regolari, a tratti l'acqua è fredda e avere la muta è un piacere.
Esco dall'acqua stanco, mi sarei stupito del contrario, dopo essermi fermato a baciare mia moglie (che mi dice di non perdere tempo ((ho creato un mostro!))) e il mio piccolo triathleta percorro il lungo tappeto blu, in lieve affanno.

Nella sacca blu stavolta ho messo tutto, casco compreso, lo scorso anno ho trovato tutto per terra.
Far parte dell'ultima batteria partente è una cosa che odio.

Finalmente Aran.
Appena saliti sull'asse attrezzato comincio a spingere malgrado il vento a tratti sfavorevole, la media è buona (40 abbondanti), appena inizia la salita però rallento, non ho salite sulle gambe, a dire il vero non le ho mai avute, quest'anno in particolare zero.
Il vento micidiale a tratti impossibile rende il tutto ancora più complicato lento e pericoloso.
Nei tratti in discesa andare veloci significa rischiare la vita, troppi sbandamenti miei soprattutto degli altri sorpassati.
Media bassissima, ma non riesco veramente a fare meglio di così.
Prima di risalire sull'asse provo a recuperare qualche minuto in discesa, le sensazioni sono buone, forse mi sono dato troppo margine sulle salite.
Appena imbocco l'asse il vento mi spinge, e io lo assecondo.
Non credo di poter competere per il Master37 quest'anno, il vento a favore è per tutti, ma decido comunque di provarci.
A testa bassa, in corsia di sorpasso, sorpasso tutti, ma proprio tutti. Si affianca dopo qualche km una P5, bella, nera, un cavaliere che mette paura per quanto è alto, ma non lo faccio passare, allungo e si mette dietro, allungo ancora e non tiene botta, cede. Oggi Aran ruggisce.

Ultimi 12km e mezzo in 16min e 30sec, velocità media 45,7 km/h, massima 56,2km/h :)


Scendo dalla bici un po intontito, stanco ma contento.
Metto le scarpe e comincio a correre, arranco.
Il caldo è micidiale, la fiacca è tanta, ho fatto una cazzata lo so, ma l'avevo messo in preventivo.
Cerco di mantenere una postura degna di foto, il primo giro è stato infernale, la paura di iniziare a camminare è tanta, cerco di resistere.
Il gel preso al primo ristoro entra in circolo, sto meglio, mantengo costante il passo nonostante il caldo.
Ad ogni giro un gel quattro bicchieri d'acqua, due di coca e spugne, è l'inferno, ma riesco ad arrivare a questo sofferto traguardo ancora una volta.
Che bello.
E' stata durissima, sono contentissimo tanto che sto già pensando alla prossima, a settembre forse, ma cause forza maggiore ho bisogno di aspettare ancora, nel frattempo cerco di non perdere troppo la forma non ottimale raggiunta.
Preparato in quattro mesi di cui solo due intensivi, 5ore e 39min
Ironman Italy 70.3 Pescara, la mia storia infinita.







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I nuovi triatleti

lunedì 15 giugno 2015

7 commenti
Posso semplicemente riassumere questo fine settimana con una parola, emozionante.
Per quanto riguarda la mia gara ve la racconterò in un secondo momento, relativamente nel dettaglio tecnico ed intensamente sul lato emozionale.
Per quanto riguarda il resto un solo momento indimenticabile, aver nuotato al mare con mio figlio, entrambi con le cuffie Ironman e occhialetti, uno di fianco all'altro, guardarci tra un respiro e l'altro e fare insieme 180metri nel mar Adriatico prima del suo primo IronKids. Indescrivibile.


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Io sono pronto

venerdì 5 giugno 2015

2 commenti

Aspettare un anno intero.
Ogni anno è la stessa storia, ormai da 5 anni.
Finito l'ultimo carico (che paragonato agli anni passati mi viene quasi da ridere) in questo lungo weekend appena trascorso finalmente si scarica, ma ora ho la certezza di poterlo almeno portare a termine senza strisciare, anzi...
Quest'anno sarà dura, molto dura, mi attendono tante emozioni, tanti amici e tante ore di fatica e non vedo l'ora che arrivi il 14 Giugno, quando alle ore 12:50 dalla spiaggia di Pescara andrò a vivere un'altra bella storia.

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