lunedì 16 novembre 2015

Redemption Run

Prepararsi a dovere una maratona e correrla al meglio delle proprie possibilità ti da una soddisfazione incredibile, ma andarci senza preparazione e portarla comunque a termine è una soddisfazione indescrivibile, specie se...

La parte più difficile è stata partire e a metà strada decidere di proseguire a correre per altri 20km.
Una trasferta ricca di persone ed emozioni è stata quella di Verona, lo sport a quel punto è diventato solo un contorno che ha riempito il tempo restante.
Non ho km sulle gambe per la maratona, il rischio è quello di stare fermo per i giorni successivi fino alla totale ripresa, la cosa che mi preoccupa di più.
Allora l'idea è quella di fare la mezza visto che i 21km arrivano sotto l'arena.

La sera spillo il pettorale sulla canotta, i dubbi spariscono.
Parto con un gruppo di persone che spaziano da 4,45 al km a 5,10 al km, bene, ho avuto sempre idee contrastanti sul ritmo gara, ma mai come ieri.
Alla fine, tra una perdita e l'altra, il gruppo è diventato di tre persone, io Marco e Daniele.
I primi 20km volano, passati al bivio giro per la 42km, il dolore al piede è costante, tanto vale continuare.
Appena prima del ponte che ci porterà fuori città decido se tornare indietro o no, è la mia ultima occasione.
Proseguo, ho dolori alle gambe, ma sono sopportabili, continuo.
Marco (con le cuffie) e Daniele (senza) sono entrambi concentratissimi, la mia è invidia, li guardo spesso, nei loro occhi c'è quella grinta e quella determinazione da tempo assente dentro di me.

Ultimamente non sento altro che discorsi su... "quelle persone si definiscono atleti ma impiegano oltre un ora sui dieci km, più di due ore sulla mezza e oltre le 5 ore sulla maratona...e si definiscono runners" dicono.
Tutti o comunque una gran parte di quelli che conosco, me compreso, hanno iniziato così, ma poi in alcune di queste persone avviene una trasformazione, quella da runners a critico dello sport.
Appena si acquista un minimo di sicurezza o esperienza stanno tutti sul pezzo ed ecco che fioccano le critiche o i sorrisetti nel guardare "queste persone".
Negli sguardi di questa gente, miei cari critici d'arte, c'è qualcosa che voi avete smarrito o che non avete mai avuto, e non sarò io a dirvi cos'è.

Marco non tiene il passo, il carburante è finito, provo a spronarlo ma inizia a camminare.
Raggiungo Daniele e con lui proseguo fino alla fine, quello che ci siamo detti tra una curva e l'altra, tra un respiro e l'altro è quel qualcosa in più che ha reso questi km i più belli dei miei ultimi anni.
La soddisfazione nel vederlo raggiungere un obiettivo, la gioia nel vederlo prendere per mano la sua bimba fermandosi a 50 metri dal traguardo e arrivare con lei...
Grazie Daniè.



8 commenti:

  1. Mi ripeto, ma sei stato grandissimo.....ora vi aspetto (con il compare di merende) a Sabaudia!

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  2. Bravo, così si fa, così si dice...
    Vederti dall'altra parte della strada e sentirti/vi blaterare qualcosa su RB davanti, nn ha potuto fare da carburante per un motore quasi del tutto cotto! Ma è stato un piacere 😊

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  3. Sempre un piacere leggerti. Grande!

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  4. Sei riuscito a a cambiare una gara che per infortuni vari non si poteva più fare in una maratona di quelle che ti ricorderai per sempre...davvero unico.
    E'stato fantastico passare la domenica con voi...grazie.
    A presto.

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  5. Sono le persone che restano "quelle persone" anche dopo anni di sacrifici e magari qualche maratona corsa alla grande che fanno bello questo sport. Grande Master!!!

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  6. Sono le persone che restano "quelle persone" anche dopo anni di sacrifici e magari qualche maratona corsa alla grande che fanno bello questo sport. Grande Master!!!

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